Siamo ormai abituati all’idea che, nel mondo politico e istituzionale, quando qualcuno scava troppo in fondo - o più semplicemente fa il proprio dovere - rischia ripercussioni, estromissioni, vendette squallide.
Tre Procure siciliane, pochi giorni dopo l’immediata smentita di Palermo, si affrettano a comunicare che l’intercettazione “incriminata”, quella cioè tra l’ex primario palermitano Tutino e il presidente della Regione Crocetta, non esiste.
Non era necessario attendere la solenne stroncatura della Corte europea per i diritti dell’uomo per capire che l’Italia sia anni luce indietro rispetto ad altri Paesi quando si parla di diritti delle coppie omosessuali.