Tre Procure siciliane, pochi giorni dopo l’immediata smentita di Palermo, si affrettano a comunicare che l’intercettazione “incriminata”, quella cioè tra l’ex primario palermitano Tutino e il presidente della Regione Crocetta, non esiste.
Puntuali come un orologio svizzero arrivano gli avvisi di garanzia per i due collaboratori de l’Espresso, autori dello scoop sull’intercettazione (al momento solo presunta, come a questo punto lo scoop) che ha trascinato nella bufera il Governatore siciliano Crocetta.
Lucia Borsellino, assessore regionale alla Sanità, dice di non voler guardare in faccia nessuno. I suoi ispettori dovranno spiegarci come diavolo è potuto succedere che in una città come Catania non sia stato possibile trovare un posto in rianimazione per una neonata con problemi respiratori. Una neonata morta a metà strada dentro un’ambulanza costretta a vagare cento chilometri per trovare un ricovero.