Per due giorni, a parte la doverosa cronaca dei fatti, ho preferito non esprimere pareri personali sull’orrore di Parigi e sull’impatto enorme che una strage simile può avere sulla platea mondiale che assiste a un secondo 11 settembre. Come al solito c’è chi si è servito della strage per fini pre-elettorali; chi ha tirato acqua al mulino del populismo, altri (purtroppo anche giornalisti e direttori di testata) pur di ottenere 24ore di popolarità e il 100% di copie vendute si sono cimentati in titoli a nove colonne talmente odiosi da farci pensare a un attentato, si, ma alla pubblica decenza.
Nemmeno una settimana fa, il ministro dell’Interno Angelino Alfano – a margine di un’operazione antimafia a Bagheria - sosteneva: “La mafia non è ancora morta, è in ginocchio. Stiamo vincendo”.
Li assumono alla Regione e non gli basta lo stipendio. Loro vogliono sempre di più. Vogliono guadagnare sul potere (piccolo o grande di cui dispongono) per generare utili o per garantirsi favori.