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Sicilia a secco

Dal disastro idrico di Messina a quello di Enna, dove da giorni (per l’esattezza sei) i rubinetti sono a secco. Colpa della siccità? Assolutamente no: colpa al contrario delle piogge copiose dell’ultimo periodo che hanno intasato di fango i potabilizzatori.


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Il risultato si traduce in caos: tredici comuni a secco, continue rassicurazioni da parte della società Sicilacqua Spa che gestisce la manutenzione e che promette di risolvere il problema entro mercoledì prossimo. Intanto dai rubinetti di Enna stamattina, ma solo per poche ore, è uscito un accenno di fanghiglia tra il giallo e il marroncino, impossibile da bere come peraltro vietato da un’ordinanza del sindaco.

Da una parte all’altra della Sicilia, insomma, si annaspa. Ci sarebbe da invocare benedizioni divine se solo mettessimo insieme i disastri idrici e quelli strutturali, con strade franate da est a ovest che ci rendono orgogliosamente una regione da terzo mondo. Per fortuna ci pensa l’esempio della politica regionale a darci coraggio: i governi di Crocetta si incrinano in continuazione come le autostrade, ma finora nemmeno i terremoti politici sono riusciti a farli crollare.