Non riesco nemmeno a immaginare le sensazioni di un pilota di aereo che sa di avere i minuti contati. Che sa di non poter più riabbracciare la moglie e le figlie e comunque mantiene fino all’ultimo la calma per risparmiare a 146 persone quell’atroce sensazione di impotenza e terrore.
Capita molto di rado vedere 60 giovani universitari attenti per tre ore di fila di fronte a un tavolo di relatori. A me è successo solo una volta, ieri pomeriggio.
Flavia era una ragazza di diciannove anni. Lavorava come banconista in un bar del centro di Giarre, in provincia di Catania. Aveva una vita davanti e tanti sogni nel cassetto. Appena 48 ore fa non avrebbe mai potuto pensare che le sue frasi; i suoi scatti e le sue battute avrebbero suscitato tanta tristezza nello sguardo di chi ora è costretto a parlare di lei al passato.