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Tombe sparite a Catania

Andare a visitare la tomba dei propri defunti e non trovare più nulla. Né il loculo, né la foto, né una valida spiegazione. A Catania è successo nel 2013, quando un’inchiesta della magistratura smascherò una cricca di furbetti, capitanata (secondo gli inquirenti) da un dipendente comunale che avrebbe firmato nuove concessioni autorizzando improponibili demolizioni di vecchi loculi per intascare gli oneri di urbanizzazione.

Ma l’aspetto più agghiacciante della vicenda è che il gruppo criminale si sarebbe sbarazzato senza alcuna umanità dei poveri resti gettandoli nelle discariche cimiteriali. Appena qualche giorno fa, una troupe de Le Iene è tornata a Catania per raccogliere lo sfogo dei familiari di una donna la cui tomba non si trova più. Un dolore comprensibile, frutto di logiche scellerate di guadagno. Oltre al danno, poi, c’è la beffa mediatica: Catania non solo deve subire “concittadini” accusati di essere sciacalli vergognosamente votati al dio denaro, ma anche lo sputtanamento pubblico su scala nazionale.

E fosse l’unico caso. No, basta fare una approssimativa stima per contare nell’ultimo mese almeno cinque riferimenti di cronaca alla sola provincia di Catania tra servizi su reti Mediaset, Rai e La7. E vi assicuro che quando per lavoro superi lo stretto e dici che sei siciliano, non è bello scorgere sul viso dell’interlocutore l’espressione tipica di chi pensa che giriamo ancora con le lupare in spalla.