E’ evidente che ormai nemmeno i blitz di Vittorio Brumotti (celebre inviato del Tg satirico Striscia la Notizia) riescono a scalfire la faccia tosta dei venditori abusivi extracomunitari, nuovi padroni dei portici della fiera catanese. Vendono quello che vogliono, se ne infischiano delle forze dell’ordine, ti aggrediscono se quello che fai o dici può lontanamente mettere in crisi il loro business.
Per i nostalgici della Sicilia è proprio un periodo fortunato. Ovunque si trovino in Italia, basta accendere la tv ed ecco la loro bella Terra ripresa a destra e manca: trasmissioni satiriche, rotocalchi d’inchiesta, programmi di approfondimento. L’unica pecca? Mai una volta che si parlasse bene del popolo della Trinacria, se è vero che al centro di ogni dibattito ci sono figuracce; ladri e malefatte.
In Italia, tanto tempo fa, una Carta ormai parzialmente in disuso chiamata Costituzione sanciva che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. Lo sono i poveri come i ricchi. A difendere questi diritti ci dovrebbero essere in prima fila dei prìncipi vestiti con una toga nera chiamati avvocati. Ma cosa succede se sono loro - o meglio, gli aspiranti avvocati - a subire una forma di paradossale discriminazione?