Per i nostalgici della Sicilia è proprio un periodo fortunato. Ovunque si trovino in Italia, basta accendere la tv ed ecco la loro bella Terra ripresa a destra e manca: trasmissioni satiriche, rotocalchi d’inchiesta, programmi di approfondimento. L’unica pecca? Mai una volta che si parlasse bene del popolo della Trinacria, se è vero che al centro di ogni dibattito ci sono figuracce; ladri e malefatte.
Ciliegina sulla torta in questi giorni, lo scandalo sui “gettoni d’oro” intascati al Comune di Siracusa, che ha toccato il culmine ieri pomeriggio nel corso della trasmissione l’Arena di Massimo Giletti. Tra gaffe e silenzi imbarazzanti, i consiglieri non hanno dato per nulla una buona immagine di sé. Ne è uscita la diapositiva di un città amministrata da furbetti del quartierino che si ingozzano di quattrini moltiplicando le riunioni (1201 nel 2014, a fronte di 656mila euro spesi).
L’aspetto più seccante è la risposta piccata di chi, per giustificarsi, invita i giornalisti ad andare a vedere cosa succede a Palermo, come per dire: guardate quanto rubano lì. E’ questo il metodo di difesa siciliano, simile a quello dei bambini: se noi rubiamo, pensate a quanto rubano gli altri. Se io sono monello, guardate chi lo è più di me. Intanto l’Italia guarda divertita e disgustata il teatrino e gli sprechi, rafforzando l’idea di una Sicilia gattopardiana: spolpata da quattro furbi che prendono per il culo il popolo.