Violenza a Catania, atto III. L’aggressore ha il volto della persona rispettabile: veste elegante e ha un gancio micidiale. Lo ha sperimentato sulla sua faccia, ma sarebbe stato meglio di no, il sindaco Enzo Bianco, che si è ritrovato sul set di Fight Club una mattina qualsiasi di un giorno qualsiasi nel centralissimo Corso delle Province.
Non si sa ancora cosa abbia determinato l’ira funesta dell’aggressore incravattato; sta di fatto però che l’uomo è stato prontamente arrestato. Magari si convertirà sulla via di Piazza Lanza e chiederà scusa al sindaco, intraprendendo un percorso di fede.
Ma al di là della facile ironia l’angoscia cresce. Quando parliamo di “deriva” di violenza, questo è l’ennesimo caso concreto. Concreto, forse eclatante, ma non meno importante delle decine di aggressioni subite in queste settimane da comuni mortali senza pedigree politico e istituzionale. I “pinco pallino” di una città allo sbando che chiedono da tempo maggiore sicurezza in città; che chiedono risposte e hanno paura. La stessa che il sindaco di Catania ha sperimentato oggi, mettendoci la faccia.
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