Chi ha detto che i siciliani sono pigri e con poco fiuto per gli affari probabilmente non ha messo mai piede su quest’isola. Al contrario, quando all’orizzonte si preannuncia una qualsiasi forma di guadagno sappiamo organizzarci in maniera tanto sfacciata da sembrare alieni.
Esempio lampante: prova scritta dell’esame di avvocato a Catania, da oggi (e per tre giorni) ospitata al palazzetto dello sport. Provate a mettere piede, intorno alle 7 del mattino, nella zona di Corso Indipendenza: davanti ai cancelli chiusi, circa un migliaio di aspiranti affollano la strada. Molti sono arrivati in auto; qualcuno in taxi. L’odore dei soldi attira decine di posteggiatori abusivi che spadroneggiano, infischiandosene persino delle pattuglie di polizia municipale, decidendo come e dove e se sistemare le auto, a fronte di un “obolo” (si fa per dire) di 2 euro.
Non mi meraviglia, sia chiaro, il malcostume degli abusivi; quello che mi irrita è il prendersi in giro. Per tutti, almeno a parole, il posteggiatore è assimilato all’ estorsore: tutti si indignano, urlano sui social network, starnazzano ma poi sono i primi a tirare fuori la moneta per paura o per pigrizia. Capitolo a parte per i vigili urbani, colti da inspiegabile miopia: vedono e fischiano le auto in sosta vietata ma non il mercato del posteggiatori abusivi tutto intorno. Che li abbiano scambiati per ausiliari del traffico?