Notizie
Ascolta Radio Amore Ascolta Radio Amore I Migliori Anni Ascolta Radio Amore Blu Ascolta Radio Amore Dance Ascolta Radio Italia
operazione I Vicerè

L’aspetto che più mi ha disgustato dell’operazione che ieri ha smantellato il clan catanese dei Laudani non è tanto il clima di silenzio che aleggiava attorno ai boss e ai loro affiliati da parte della cittadinanza.

E' piuttosto il fatto che gli imprenditori umiliati e costretti a pagare il pizzo ‘a tappeto’, convocati dai carabinieri durante le indagini non si sono minimamente premurati di vuotare il sacco: di liberare le proprie paure e gli incubi frutto di anni di vessazione mafiosa. Loro si sono limitati a dire (messi davanti a prove schiaccianti) che si, effettivamente, oltre alla bolletta della luce e ai fornitori pagavano stabilmente un piccolo obolo ai picciotti dell’ ‘assicurazione’, chiamiamola così. Da una parte dunque mi sento incoraggiato dall’azione dello Stato contro il malaffare; dall’altra mi chiedo se sia davvero così difficile, per una volta, scrollarsi di dosso la polvere della paura e reagire.

Siamo un popolo guerriero, ma solo nei proclami su facebook e tutto l’opposto nella realtà: ci giriamo dall’altra parte perché conviene. Perché non vogliamo fare la fine dell’avvocato Serafino Famà, dell’agente penitenziario Luigi Bodenza; dei carabinieri feriti da 30 chili di esplosivo piazzato davanti la caserma di Gravina di Catania nel 1993. Tutti orrori firmati dal clan Laudani e pagati, in parte, dal piccolo pizzo mensile di piccoli uomini.

ASCOLTA L'EDITORIALE