Una troupe di Striscia la Notizia scorazza tra le vie del centro cittadino catanese per documentare il fenomeno dilagante della contraffazione, e miracolosamente scattano blitz fuori programma da parte dei vigili urbani che pochi istanti prima erano al bar a bere un caffè.
Gli ultimi istanti di vita di un essere umano, sia esso conosciuto dal grande pubblico o meno, dovrebbero rimanere privati. E’ una regola fondamentale che vale per qualsiasi persona dotata di buon senso, e ancor di più dovrebbe valere per la categoria dei giornalisti.
Dalla Sicilia a Roma una linea invisibile congiunge gli affari sporchi di un Paese marcio. Puoi chiamarla come vuoi, ma la mafia – semmai avessimo fatto i finti tonti sino ad ora – non ha confini: boss siciliani parlano al telefono con la cupola criminale romana chiedendo appoggi logistici e organizzando omicidi.