“Caro Antonio, saremmo lieti di farla partecipe del nostro gruppo”. Così mi scrive un cittadino, assiduo frequentatore di questo blog, che ha realizzato uno spazio di riflessione su facebook contro la politica marcia e corrotta. Un gruppo di persone – sono oltre 500 – sfinite e sdegnate dai piccoli grandi casi di mala gestione della “cosa pubblica”.
Il dato mi sembra interessante, alla luce di un’ evidente quanto inquietante realtà: oramai la sfiducia nei confronti della classe politica è diventata estrema. Si vota di meno e chi lo fa va in cabina elettorale turandosi il naso, convinto di scegliere non il rinnovamento ma il male minore. Trascurando le banali risposte della “casta”, che si difende a suon di proclami (ma non si priva quasi mai, se non per forza, dei propri privilegi), dai piccoli amministratori ai grandi governanti arrivano segnali pressoché ridicoli di cambiamento. Gocce nell’oceano se paragonate ai mega rimborsi utilizzati per le cene con amici e amanti; ai fondi impiegati per comprare vestiti e accessori di lusso, giocattoli sessuali e persino per pagare il posteggiatore abusivo.
Cari politici e politicanti: i cittadini oggi magari non fanno le rivoluzioni, ma vi pigliano a pesci in faccia e disertano le urne. Continuando di questo passo resterete solo voi a votarvi, e allora sarà molto difficile fare orecchie da mercante, parlando di democrazia.
Twitter: @aspitaleri
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