Pino Maniaci è un giornalista spartano, ed è il volto di Telejato, tv libera di Partinico. E’ uno che parla in dialetto e se ne frega dei convenevoli, soprattutto quando racconta di mafia; di gestione dei patrimoni confiscati; di storture varie che vedono i mafiosi 2.0 (quelli in giacca e cravatta, non più vestiti con coppola e lupara, per intenderci) rientrare nei circuiti legali dopo essere stati estromessi dalle proprie aziende.
Il prezzo che paga Maniaci, e questo lo sa bene, è quello della persecuzione. Ieri qualche “amico dell’amico” gli ha fatto trovare i suoi cani impiccati in bella vista. Il messaggio è chiaro, ma non è certamente il primo. Eppure Maniaci continua a scrivere e condurre i Tg della sua piccola emittente, divenuta nel tempo simbolo della lotta alla mafia “vera”, tanto da essere rispettato nel panorama giornalistico italiano.
Probabilmente ha paura, come tutti gli uomini, ma continua il suo percorso perché non vuole darla vinta agli aguzzini. Si chiama “coerenza”: virtù che “gira” poco sulle frequenze sicule. Se in Sicilia ci fossero anche dieci persone come Pino Maniaci potremmo parlare di dignità. Ci sarebbero più cani vivi, e meno mafiosi in strada.
Twitter: @aspitaleri
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