Caro Enzo,
sono tempi bui ed è passato un po’ di tempo da quando te ne sei andato. Ricordo la folla davanti al tuo studio milanese in galleria; le lacrime di chi ti seguiva da anni; la consapevolezza di una professione che stava andando lentamente a puttane, di pari passo con i vezzi dell’allora premier e i sollazzi delle opposizioni, che per par condicio non disdegna(va)no i trans.