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  • I porci della plaia

    sesso alla plaia tra giovanissimi

    Premettiamo subito un aspetto: per mia natura odio ogni forma di moralismo. E’ un sentimento che ho acquisito nel tempo, dal momento che in tanti anni ho visto perversione e squallore addosso ai moralizzatori più che alla gente comune. Ma ritengo ugualmente che una minima forma di contegno debba contraddistinguere la vita di ciascuno di noi, altrimenti si scivola nell’anarchia più totale.

  • Je suis puritano

    “foto

    Non facciamo in tempo a riprenderci dai finti moralismi sulle foto private (sottratte e pubblicate su internet) di una conduttrice sportiva di Sky, che ecco l’ennesima polemica in salsa catanese pronta ad attirare l’attenzione.

  • L’ ultimo oltraggio ai migranti morti

    insulti ai migranti morti

    Il Mediterraneo è diventato un cimitero, basterebbe l’umana compassione a tenere chiuse le bocche degli stolti; degli ignoranti e dei disturbatori seriali dall’alito di fogna. Eppure, da quando internet offre spazio di manovra anche ai debosciati dall’italiano risicato, questi si sono presi la briga di fare sapere al mondo che idioti lo sono davvero.

  • L’orrore su facebook delle (quasi) madri indegne

    su facebook gruppo contro i neonati

    Ragazzine poco più che adolescenti mostrano un accenno di gravidanza su facebook ma non certo per orgoglio materno. No, in un orrendo gruppo nato sul popolare social network e votato all’odio contro i neonati, chi scrive (e sono tutti evidentemente idioti) lo fa solo per ostentare il proprio disprezzo poco prima di abortire.

  • Messina Denaro e il fan club su facebook: quando la mafia è cosa vostra

    Mille fan su Facebook per Messina Denaro

    Millecentosettanta sostenitori, qualcuno in più, qualcuno in meno. Come è accaduto qualche mese fa per Totò Riina, non poteva mancare su Facebook un gruppo (a dire il vero sono diversi) a sostegno del capo di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro.

  • Palate di merda sul web. A nome d’altri

    Identità rubata a Mughini

    Immaginate di vivere in un mondo in cui chiunque può usare la vostra faccia per insultare qualcuno senza limiti e (in un certo qual modo) senza responsabilità. Per non andare troppo lontano, ci vivete quotidianamente.

  • Piccole mafie

    “posteggiatori

    Cominciare una rivoluzione è facile, portarla avanti è molto difficile, diceva Nelson Mandela tanti anni addietro. Il vocabolo “rivoluzione”, tanto sbandierato in televisione e ora più che mai sui social da impavidi combattenti da tastiera, rischia di rimanere una parola come le altre, buttata lì al momento giusto per un pugno di like.

  • Sandro Mangano, attivista gay, minacciato su internet: "La mia colpa è sostenere Musumeci"

    Il Radio Giornale

    Insultato sul web da una frangia gay per essersi candidato tra le fila di Nello Musumeci nel 2012: Sandro Mangano, ex presidente nazionale dell'associazione GayLib, si sfoga ai microfoni di Radio Amore e rilancia: "Mi attaccano perché politicamente di destra. Mi riservo di denunciare. Basta odio sui social". ASCOLTA IL PEZZO NEL GR


    ASCOLTA IL RADIO GIORNALE
  • Squadrismi gay

    “editoriale”=“editoriale“

    Siamo stati abituati negli anni a confrontarci con le ideologie più disparate; con gli eccessi, con i controsensi. Mai però avrei potuto pensare di dover riflettere sulla storia di un esponente del mondo gay, offeso e minacciato su facebook da altri omosessuali per via del suo orientamento politico.

    Avete capito bene: per una parte del mondo gay non esiste che un solo colore politico. Se qualcuno, come ha fatto Sandro Mangano, ex presidente nazionale dell’associazione GayLib, professa di essere simpatizzante della destra, sostenitore di Nello Musumeci e fervente cattolico, si scatena il putiferio. E così via agli insulti, alle bestemmie, alle minacce.

    Evidentemente la tanto professata libertà di pensiero, che è uno slogan costante nella lotta omosessuale, si arresta di fronte a un pensiero diverso. Le vittime diventano carnefici, dimostrando il volto di un razzismo imbarazzante, spietato, controproducente. E di questo teatrino c’è ben poco da essere orgogliosi



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  • Umiliati dalle stronzate (del web)

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    Un tiro incrociato di idiozie: alcune le subiamo dall’esterno, altre invece le coltiviamo in casa. Il comune denominatore sta nel fatto che queste ‘primizie’ nascono e si diffondono su internet e noi, volenti o nolenti, spesso le assorbiamo.