Un tiro incrociato di idiozie: alcune le subiamo dall’esterno, altre invece le coltiviamo in casa. Il comune denominatore sta nel fatto che queste ‘primizie’ nascono e si diffondono su internet e noi, volenti o nolenti, spesso le assorbiamo.
Mi riferisco ad esempio ai post razziali del cretino di turno che su un falso profilo Facebook ha commentato la morte di un 17enne siracusano con frasi di disprezzo estremo che mi vergogno anche solo a ripetere. Il soggetto in questione, un torinese di 40 anni, è stato denunciato per diffamazione aggravata dalla procura di Siracusa ma nessuno sarà in grado di ripagare i genitori della vittima da un affronto così spietato e gratuito. Ci sono poi le idiozie che coltiviamo in casa, bravi come non mai ad esaltare il peggio della nostra società.
Se non ci credete andate a spulciare la pagina “malavita palermitana”: 16mila seguaci e tutto un corollario di lodi ai carcerati, citazioni di boss mafiosi e inviti all’omertà. Chi commenta magari non ha nemmeno idea di cosa sia la mafia e di cosa abbiano patito le vittime. Ma internet, si sa, fornisce solo una platea, non certo un cervello.