Quella di ieri è stata probabilmente la tragedia del mare più imponente che si ricordi nel Mediterraneo. Un mare cimitero dove non ci sono croci ma ci sono martiri; dove ci sono i soccorsi ma non c’è organizzazione.

Vescovi accusati di intascare i soldi dell’otto per mille per foraggiare i propri lussi e i propri interessi. Cardinali al sicuro dentro gli attici di Città del Vaticano per stare più vicini al Padreterno infischiandosene del ‘gregge’. Preti pedofili mai pentiti, più di una volta coperti da chi finge di non vedere.

Immigrazione: naufragio imbarcazione di legno al largo della Libia, sopravvissuti parlano di 21 morti. Questa e altre notizie nel Radio Giornale.

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Immigrazione: ennesimo naufragio con tragedia al largo della Libia. Si rovescia barcone con 300 persone, superstiti parlano di 200 dispersi. Questa e altre notizie nel Radio Giornale

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Tra le pagine più tristi dell’odissea immigrazione ci sono quelle che riguardano le torture patite dai migranti prima ancora di compiere il loro viaggio della speranza.

Rosario Crocetta a volte mi intenerisce. Intervistato da Antonello Caporale – giornalista pungente fin dai tempi di Repubblica, figuriamoci ora che è passato al Fatto Quotidiano – il governatore della ‘rivoluzione’ dà un’immagine di sé veramente comica e non ho ben chiaro se si renda conto di essere stato preso bonariamente per i fondelli.

Altro che Mediterraneo da scoprire. Se Pino Mango fosse ancora vivo, probabilmente parlerebbe di Mediterraneo da evitare. Non bastavano gli sbarchi incontrollati e i morti, adesso ci si mette pure di mezzo lo spettro di una nave pirata che avrebbe sequestrato e dirottato un peschereccio siciliano, l’Airone, a 40 miglia dal porto libico di Misurata.

E’ un copione che si ripete a cadenza regolare. Un nastro che si riavvolge e riparte: solo che i protagonisti sono sempre diversi, perché non si può morire due volte.

Liberati in Libia due dipendenti della ditta Bonatti di Parma, rapiti a luglio scorso. Tra loro c'è il siciliano Filippo Calcagno, di Piazza Armerina. Questa e altre notizie (svolta nel delitto di Falsomiele) nel corso del Radio Giornale sulle nostre frequenze

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Striscioni di benvenuto e grande commozione a Piazza Armerina (EN) per il ritorno a casa di Filippo #Calcagno, uno dei due superstiti tra gli operai sequestrati in #Libia a luglio 2015 e liberati venerdì scorso. ASCOLTA QUI LE PRIME DICHIARAZIONI DI CALCAGNO ALLA STAMPA

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Catania: riti esoterici e minacce. Così una banda criminale ricattava giovani schiave provenienti dalla Nigeria per farle prostituire in Italia. Arrestate sei persone. All'interno l'intervista al Capo della Mobile, Antonio Salvago. Questa e altre notizie nel Radio Giornale

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Catania: sentenza di primo grado per i due presunti scafisti accusati del naufragio dell'aprile 2015, a seguito del quale morirono 700 migranti. Questa e altre notizie nel Radio Giornale

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