L’orrore dello stupro, dalla guardia medica di Trecastagni al giovane paziente (notizia recente) abusato da un infermiere di Paternò poco dopo un’operazione, mi fa pensare al grado di involuzione della specie umana.
Dai trogloditi senza cervello, autori materiali dei gesti brutali, agli sciacalli che speculano sul dolore e sulla rabbia, spesso anche dalle colonne di autorevoli giornali. C’è chi, ad esempio, per cavalcare l’onda mediatica è arrivato a inventare che la Procura di Catania abbia riqualificato l’accusa di violenza sessuale ai danni della dottoressa di Trecastagni in “infortunio sul lavoro”.
Bufale, malafede, disinformazione. Il panorama è decadente, ma a qualcuno fa comodo ampliare lo scandalo. Spesso raccontando particolari imbarazzanti contenuti nei verbali delle povere vittime, altre volte con maliziosi accostamenti nei titoli. Sono tutte forme di violenza; siamo tutti vittime. Chi degli stupratori, chi degli sciacalli.
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