Quattrocento editoriali sono un numero da ricordare. Su queste frequenze ho parlato un po’ di tutto: di fatti terribili e belle notizie, di curiosità e di cronaca. Ho raccolto testimonianze, racconti, sfoghi, critiche anche aspre.
Quando si arriva alla fine dell’anno, generalmente ci si sbraccia per scrivere auguri dotti, ricchi di citazioni e in qualche modo fini solo a se stessi. Io punterei piuttosto sulla praticità.