A dire il vero non mi aspettavo molto dai siciliani in occasione del referendum sulle trivelle. In pochi sono andati a votare perché siamo disorganizzati.
Se avessero allestito le cabine elettorali nei centri commerciali, magari con un buono sconto da Mc Donald’s all’uscita dal seggio, allora avreste visto che quorum. E perché non fare votare la gente in trasferta a Vaccarizzo, a Mondello o a Marzamemi, direttamente sulla spiaggina? Inutile, quando si parla di senso di responsabilità noi siciliani restiamo al palo. Non ci interessa delle trivelle perché guardiamo in piccolo e non in grande, almeno fino a quando non trivelleranno alla spiaggia libera numero uno della plaia.
Probabilmente ci sarebbe stato un plebiscito se avessero chiesto alla gente di andare a votare per scegliere la formazione della nazionale agli Europei, e questo fa soffrire. Perché il vestito dell’italiano medio, svogliato e menefreghista, purtroppo ci calza a pennello. Una birra, il barbecue e un bel rutto alla fine del pranzo. Nulla di più. E così anche in Piemonte e in Lombardia si dimostrano più interessati alle trivellazioni di noi, loro che il mare non ce l’hanno, ma il buonsenso si. Infatti, se qui al sud veniamo ‘trivellati’ due volte su tre, un motivo ci sarà.