Non oso pensare alla sensazione di terrore provata dall’anziana signora che ieri, ad Adrano (in provincia di Catania) ha rischiato di morire carbonizzata per mano di un suo inquilino che – per sua stessa ammissione – le ha gettato addosso del liquido infiammabile e le ha dato fuoco con un accendino.
Una vendetta da medio evo, scaturita dallo sfratto che la donna gli aveva fatto recapitare dopo diverse mensilità d’affitto non pagate e per poco non trasformatasi in omicidio. L’anziana ha avuto infatti la prontezza di lanciarsi sotto la doccia e limitare le ustioni di terzo grado al 15% del suo corpo. Non so se sono diventato improvvisamente troppo sensibile alla ferocia umana, o se i segnali che colgo ultimamente dal mondo che ci circonda sono divenuti estremamente allarmanti.
Già, perché se il folle che commette un gesto simile può sempre capitare, è invece assurdo che qualcuno (come sul web ho potuto verificare) tenti anche solo minimamente di giustificare l’episodio con lo stato di indigenza di chi lo ha commesso, o con il suo status di disoccupato. Questo buonismo ipocrita mi mette i brividi, instilla il dubbio che se uno è disperato può fare quel che vuole: occupare case, mettere al rogo chi vuole sfrattarlo, rubare ciò di cui ha bisogno. Ecco perché, quando si commenta un dramma, gli imbecilli dovrebbero astenersi.