Ci sono abusivi e abusivi e ci sono contesti e contesti. Imparare dalla Sicilia è utile per comprendere che oltre al bianco e al nero c’è anche una zona grigia.
Ci pensavo ieri, mentre leggevo un pezzo sul quotidiano online Meridionews sull’organizzazione logistica approntata dal Comune all’esterno del Monastero dei Benedettini di Catania, in vista di un incontro col sindaco di Lampedusa. Per l’occasione, un’area che generalmente è affollata da auto e motorini di giovani universitari, è stata interamente sgomberata a furia di multe e rimozioni forzate. Ma quando a rischiare la multa è un carabiniere – stando al racconto dell’articolo – ecco che interviene un parcheggiatore abusivo, mandato da un vigile urbano ad avvertire il collega ed evitare così la sanzione.
Sia chiaro: non stupisce nessuno il fatto che si cerchi di evitare una multa chiamando il proprietario di un’auto in divieto di sosta, ma quando il ‘mediatore’ è un parcheggiatore abusivo, e la richiesta proviene da un vigile urbano, una piccola risata amara non può che sfuggire. Soprattutto se, sulla carta, siamo tutti paladini della legalità.