Si smette di pagare il pizzo in Sicilia quando le richieste diventano esorbitanti. Si diventa coraggiosi solo allora, e forse neanche in quel momento.
Ogni caso segue più o meno questo schema, anche l’episodio che ha portato all’arresto del responsabile amministrativo di una delle imprese che si occupano della costruzione dell’autostrada Siracusa Gela. Il soggetto in questione, tale Gennaro De Renzis, aveva preso di mira il ristoratore che fornisce i pasti agli operai del cantiere. Per garantirgli il regolare pagamento delle fatture, l’estorsore pretendeva 500 euro al mese. Soldi pagati, fino a quando le richieste non sono diventate insostenibili, così come le ripicche.
La cronaca ci dice che finalmente l’imprenditore taglieggiato si è rivolto ai carabinieri e l’aguzzino è stato incastrato con i soldi dell’ultima estorsione nelle mutande. Ma prima di gioire per questa ‘vittoria’ dello Stato e della giustizia, indagherei piuttosto sul nostro grado di disponibilità al compromesso. Un terreno fertilissimo per i mafiosi e i prepotenti, che non a caso spadroneggiano davanti alle piccole e grandi paure.