Se non fosse per il fatto che uno sventurato si è visto staccare un dito a morsi solo per aver alzato un po’ la voce dopo un tamponamento in auto, si potrebbe pure sorridere dell’episodio avvenuto ieri a Palermo.
E invece non c’è nulla di divertente, se è vero che non esistono più limiti alla rabbia e alla follia. Sarà forse una mia isolata impressione, ma noto nella gente sempre meno buonsenso; sempre meno capacità di limitarsi e di tenere a freno gli istinti peggiori. Non voglio uscire troppo dal perimetro siciliano, ma è notizia di 24 ore fa l’omicidio di un ragazzo massacrato a colpi di coltello e martello da due amici (chiamiamoli così) dopo un festino a base di alcool e droga a Roma. Le motivazioni? Nemmeno gli assassini sanno darle. Istinto, impulso.
Sono stupide parole ricorrenti che sfuggono alla logica. E si giustifica tutto con la rabbia del momento: la stessa che spinge un uomo a staccare via un dito a qualcuno solo perché gli ha rigato la carrozzeria. Se fossi al governo, oltre agli 80 euro in busta paga, regalerei una decina di sedute dallo psicologo a una buona metà della popolazione. Che non si sa mai…