Non voglio farne una questione di colore politico, né scadere nei luoghi comuni che vedono morti di serie A ed altri di serie B. Certo è che ricevere da un ascoltatore la foto di un ingombrante maxi schermo davanti alla lapide intitolata alle vittime delle foibe fa un certo effetto.
E figuratevi se il maxi schermo (stiamo parlando del monitor installato in piazza Università a Catania) campeggi in bella vista anche durante la commemorazione dell’eccidio comunista. Se lo sono trovati davanti, mercoledì scorso, alcuni militanti del comitato ‘10 Febbraio’, che prevedevano di deporre una corona di fiori davanti alla lapide. Gli stessi che, non senza imbarazzo, si sono visti costretti a commemorare i morti davanti a un televisore, fortunatamente spento per l’occorrenza.
Possibile che il Comune non ne sapesse nulla? Certamente ne viene fuori un’immagine di cattivo gusto che lascia l’amaro in bocca. Perché i morti meritano rispetto, così come i monumenti che ne ricordano il sacrificio.
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