Ai movimenti nazionalisti e indipendentisti siciliani non è proprio andata giù la dichiarazione del giornalista Carlo Panella, che intervistato da Tiberio Timperi a ‘Unomattina’ ha associato gli stupri di Colonia “alle porcate – cito testualmente – che facevano i maschi siciliani e forse fanno anche adesso”.
Ammetto di non seguire con particolare interesse né Unomattina, né tantomeno i comunicati stampa di organizzazioni che si professano “nazionaliste e indipendentiste”. Proprio per questo risultano ancora più fastidiose le frasi (deliranti) di Panella, che ha offerto uno spunto in più a partiti estremisti per far sentire la propria voce. Sia chiaro: il silenzio della Rai è più che vergognoso davanti a dichiarazioni sparate a caso da un commentatore a briglia sciolta. Mi chiedo solo, però, come mai in Sicilia siano stati solo gli indipendentisti a muoversi in maniera decisa; come mai nessuna organizzazione sociale e politica moderata abbia sentito la necessità di pretendere le scuse dalla televisione di Stato e dal giornalista che ha espresso il giudizio razzista.
Siamo davvero un popolo schizofrenico, non c’è che dire: a chi ci insulta in diretta, dicendo che siamo porci, rispondiamo a malapena. Ma guai se Vecchioni dice che la nostra è un’isola di merda.