C’è un dato, pubblicato recentemente dalla rivista dello Svimez (Associazione sullo sviluppo del Mezzogiorno) che parla chiaro, relegando ancora una volta la Sicilia alla fine di una classifica. Questa volta si parla della qualità delle Istituzioni.
A scanso di equivoci, lo studio di Svimez analizza una forbice temporale che va dal 2004 al 2012. Cosa dice la classifica? Dice che la Toscana, e in particolare Firenze, troneggia sul podio, mentre al penultimo posto (migliore solo rispetto alla Calabria) c’è la nostra ridente Sicilia. In soldoni: a frenarci è la solita zavorra della burocrazia; c’è da riformare la pubblica Amministrazione e probabilmente un aiuto potrebbe venire fuori dal cilindro dei fondi europei di Coesione 2014-2020, a patto di saperli usare in maniera corretta. Non per essere polemico, ma quanto a fondi europei la Sicilia ha recentemente dimostrato di non essere proprio una cima.
Penso ai 320milioni di euro per il biologico che rischiano di andare a quel paese a causa di disattenzioni e negligenze dell’amministrazione regionale, che ha avuto il merito di farsi annullare un bando dal Tar senza premurarsi di appellare il provvedimento. A proposito di qualità delle Istituzioni, questo magari non ditelo allo Svimez.