Ci sono 30mila cannoli non pagati per un totale di 30mila euro, così come gli 8mila euro da saldare per una fornitura di posate. E poi gli arancini (o arancine, per non scontentare gli amici palermitani); 600 euro per i capperi; 4.500 euro di soggiorni in alberghi 4 stelle e tanto, tanto altro.
Chi può permettersi di non pagare un conto totale da quasi due milioni di euro? Nessuno sforzo di fantasia per capire che si tratta della Regione Siciliana e che la somma (di cui parla dettagliatamente il sito di Repubblica) sia riferita ai beni e servizi ottenuti per allestire il famigerato Cluster biomediterraneo di Expo 2015. Una colossale brutta figura che vede alla porta decine di imprenditori, quasi tutti siciliani, costretti a rivolgersi agli avvocati dopo una girandola di attese e mancati pagamenti. Alla Regione, giusto per allungare il brodo, si riuniscono “commissioni” e si analizza il perché e il percome è stato chiesto questo o quel cannolo, questa o quella posata.
La burocrazia farà il suo corso; quasi certamente non sarà punito nessuno (ci mancherebbe!), e forse qualche creditore si stuferà per sfinimento, con l’effetto prevedibile di non fare mai più affari con la Sicilia. Che dire, siamo proprio un popolo affidabile: del resto siamo lo specchio della nostra amministrazione.