Notizie
Ascolta Radio Amore Ascolta Radio Amore I Migliori Anni Ascolta Radio Amore Blu Ascolta Radio Amore Dance Ascolta Radio Italia
povera Sicilia

Anche senza i dati dell’Istat, relativi al 2014 – che fotografano la Sicilia con una percentuale di povertà vergognosa (oltre il 54%) – avremmo scommesso che la fame nell’isola imperversa sovrana.


Qualcuno, ostinatamente, prova a dirci che rispetto all’anno precedente c’è stata una timida ripresa, ma non è un numero decimale in più o in meno a garantire un piatto di pasta a migliaia di famiglie. C’è chi si priva del superfluo, e in tempi di magra ci può anche stare, ma un 40% dei siciliani è a rischio povertà. Se non credete ai dati, provate a fare un giro la sera vicino ai cassonetti dell’ immondizia: noterete (io l’ho fatto) persone apparentemente insospettabili frugare in cerca di qualcosa da portare a casa. Per non parlare delle file alla mensa della Caritas, dove trovi l’ingegnere e il giornalista; l’ex imprenditore e l’impiegato a condividere il pasto insieme ad altri disperati. Ma la commiserazione non è un’arma e nemmeno una soluzione. Mi chiedo piuttosto dove siano finiti gli interventi promossi dai politici a favore delle fasce deboli in campagna elettorale.

Mi chiedo con che faccia ci si stupisca quando i giovani delle periferie a rischio decidano di servire la criminalità e prestarsi allo spaccio, a fronte di nessuna risposta da parte delle Istituzioni. E’ la politica del ‘farò’ che sta distruggendo la Sicilia. La politica degli ottimisti ipocriti che si giustificano guardando il bicchiere mezzo pieno: quello dei supermercati che vendono e le file per l’acquisto degli iPhone. Ma le pensioni dei nonni prima o poi finiranno, e subito dopo anche la pazienza.