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Crocetta e la crisi di Messina: qualcuno pagherà

Non so se il calvario che stanno vivendo i cittadini messinesi (da due settimane senza acqua, con una breve interruzione in mezzo) rappresenti una sorta di prova terrena della propria sopportazione in vista del paradiso. Di certo, quello che sta accadendo nella fascia peloritana della Sicilia non può non essere considerato uno scandalo.


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Nei nostri giornali radio abbiamo dato spazio ampiamente all’allarme lanciato dal sindaco di Calatabiano, poche ore dopo che la condotta rattoppata due giorni prima dai tecnici è stata nuovamente squarciata dagli smottamenti del terreno. Il problema riguarda il terreno o riguarda i lavori? Ai messinesi immagino che importi relativamente poco, e intanto pazientemente aspettano per farsi la doccia. Il Governatore siciliano dal canto suo, dopo un iniziale “nessuno mi ha informato della situazione a Messina”, sembra che si sia rimesso in carreggiata e adesso, direttamente da Messina (tra un Crocetta ter e un Crocetta quater) accusa qualcuno, genericamente, di aver “fatto interventi coi piedi”.

Peccato però che non si sappia il nome di chi, secondo il Presidente, ha sbagliato e deve pagare. Finora pagano solo i cittadini: pagano lavori fatti male; pagano politiche irresponsabili di cementificazione, che hanno portato al dissesto idrogeologico. Pagano l’acqua venduta a 20 o 50 euro il bidone dagli sciacalli senza vergogna che venderebbero la madre pur di far soldi. Ha ragione Crocetta: qualcuno ha sbagliato. Ma la burocrazia, come sempre, lo salverà.