Atteggiamento tipico di una parte dei siciliani è quello di pretendere un diritto a tutti i costi, scordando i limiti e la decenza e tirando in ballo i soliti modi mafiosi che ci fanno vergognare puntualmente della nostra terra.
Ieri, all’assessore regionale all’Economia Alessandro Baccei è stata recapitata una lettera scritta al computer e infarcita di insulti, minacce e persino la denigrazione per le sue origini toscane. Il motivo di questa dichiarazione d’odio sarebbe da attribuirsi ai tagli alle spese annunciati dall’assessore, che potrebbero far slittare il pagamento di alcuni stipendi. Ecco quindi che il siciliano mediocre (non potremmo definire altrimenti chi ricorre alla violenza e le minacce per arrivare ai suoi obiettivi) si scopre mafioso, e al posto dei pizzini scrive porcate e parolacce al computer, evocando la fine violenta di Salvo Lima: politico assassinato da Cosa Nostra per aver voltato le spalle alla stessa mafia dopo anni di connivenze e inciuci.
Adesso, un manipolo di vendicatori codardi e senza nome vorrebbe farci pensare che stia per riproporsi lo scenario degli anni ’90: un quadro tenebroso che invece vorremmo riporre definitivamente in un cassetto della memoria, scrollandoci di dosso quel fetore di mafia che puntualmente questa terra (bipolare) rispolvera all’occorrenza.