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confessa omicida di piazza lolli

Uccidere per il costo di un pieno di benzina; uccidere sparando un colpo di pistola alle spalle. Uccidere non per vecchi rancori, non per interessi mafiosi e nemmeno per questioni sentimentali.

Per quanto si cerchi di trovare una spiegazione diversa alla morte del benzinaio palermitano Nicola Lombardo, ammazzato a sangue freddo da un pensionato di 64 anni, non resta che arrendersi all’evidenza della follia umana e a una confessione disarmante: si può morire perché il prezzo del carburante è ritenuto da qualcuno troppo caro. Si può morire senza avere colpa, lasciando una famiglia distrutta e incredula. Si può morire perché, in Italia, girare indisturbati con una pistola calibro 7.65 è facile come comprare un etto di mortadella dal salumiere.

Guai dunque a litigare col vicino, con un cliente fastidioso, con un automobilista sclerato: si rischia la fine del povero Nicola Lombardo. Lui non poteva sapere di certo che una parola di troppo in Sicilia può uccidere anche quando di mezzo non c’è Cosa Nostra. Basta un pazzo armato lasciato libero di agire, e nessuno a controllare.