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Pietro Ciucci si dimette

Se gran parte delle strade italiane (specialmente quelle del sud) fossero realizzate coi mattoncini Lego, probabilmente collasserebbero meno di quelle fatte di cemento armato. Ragion per cui non c’è affatto da stupirsi se il numero uno dell’Anas, Pietro Ciucci, prima di essere mandato via a calcioni nel sedere dal nuovo ministro dei Trasporti Graziano Delrio, abbia deciso “spontaneamente” di farsi da parte per “favorire più opportune decisioni in capo all’azienda”.

Certo che sarà stata dura lasciare la poltrona dopo otto lunghi anni di potere, ma così è la vita e probabilmente dalle Parti di Palazzo Chigi non avranno gradito tre disastri in pochi mesi in Sicilia e una serie di pesanti scivoloni non sfuggiti agli attenti osservatori. Ricordate il crollo del viadotto Scorciavacche sulla Palermo-Agrigento, franato dopo una settimana dall’inaugurazione? Ecco, per questa figuraccia il Premier aveva chiesto all’Anas la testa del responsabile. Pietro Ciucci fa il suo dovere: rimuove l’ingegnere Claudio Bucci, dirigente dell’Area progettazione e nuove costruzioni. Peccato che Bucci, invece di essere spedito a fare altro, vada a ricoprire lo stesso incarico nientemeno che a l’Aquila.

Ma non è finita qui, perché al posto del dirigente rimosso, l’Anas nomina – e in 48 ore revoca – Sergio Lagrotteria, condannato in primo grado (e poi assolto in appello) per tangenti ed escavazioni selvagge. Nel mondo di Cetto Laqualunque tutto questo è possibile, a quanto pare anche in quello di Ciucci ma non nel nostro. E quindi auguriamo al numero uno di Anas di cambiare strada pur restando nel settore delle costruzioni. Pare che si sia liberato un posto in Playmobil.