Non c’è da stupirsi se, nell’epoca dell’immagine sopra ogni cosa, dei selfie smodati e della dittatura dell’esibizionismo, anche un esponente politico possa scivolare nell’errore grossolano di indossare la fascia del sindaco e farsi scattare tra le mura domestiche qualche foto da condividere prontamente sul suo account facebook.
La notizia, corredata dalle prove fotografiche, è stata pubblicata qualche giorno fa dal sito di informazione “Biancavilla Oggi” e ha attirato un vespaio di polemiche. L’assessore in questione è Giusi Mursia, ragioniera trentaquattrenne con cinque deleghe tra cui bilancio e tributi. La signora Mursia, che pare abbia ricevuto la fascia dal primo cittadino per sostituirlo in occasione di una cerimonia ufficiale, una volta arrivata a casa non ha proprio resistito. Si è messa in posa istituzionale e zak!: sfoderando un bel sorrisone ha premuto il famigerato tasto “pubblica”. Non l’avesse mai fatto. Nel giro di poche ore si è scatenata una bufera politica, divenuta ben presto argomento di discussione popolare. L’assessore ha cercato di metterci una pezza cancellando il book fotografico, ma era già troppo tardi. Quelle foto hanno fatto il giro del web e c’è chi ora chiede le dimissioni.
Al di là dell’episodio in sé c’è molto da riflettere e qualcosa da imparare. Primo: se proprio non resistete, e volete pubblicare foto in posa da sindaco, papa o camerlengo, inserite i filtri di visualizzazione per evitare che i vostri oppositori politici possano sputtanarvi. Secondo: scegliete una location diversa dal salotto per promuovere la vostra immagine. Terzo (non è un consiglio ma una constatazione): beati voi che con cinque deleghe a cui pensare trovate pure il tempo per il cazzeggio.