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Tg morte in Sicilia

Vi è mai capitato di guardare un telegiornale nazionale e chiedervi - tra un servizio e l’altro - se per caso avete sbagliato Tg, dal momento che vanno in onda, una dopo l’altra, una serie di 'notizie' siciliane? Tutte negative, sia chiaro, tutte drammatiche e sconvolgenti.

In pole position ci sono gli sviluppi dell’inchiesta sulla neonata morta dopo il parto in una clinica privata catanese: l'arrivo degli ispettori sanitari mandati da ministeri e assessorati per verificare come sia facile morire nel secondo capoluogo di provincia della Regione. Poi c’è la soluzione del giallo sull’omicidio di una donna cinquantenne, trovata morta in mare davanti a un bungalow dato alle fiamme in un villaggio della Plaia. Si scopre che l’assassino - un trentenne magrebino già avvezzo all’arte dell’omicidio e a quella dei roghi - l’ha massacrata brutalmente con una trave appuntita, e non si sa ancora se abbia o meno abusato di lei. Ciliegina sulla torta a Palermo, dove si muore in discoteca per la bestialità della peggio gioventù. Dove un giovane medico di 25 anni viene stroncato a bottigliate e calci in testa, davanti a decine di testimoni inermi.

Questa è la cartolina che ieri abbiamo offerto all’Italia, e non c’è proprio nulla di cui vantarsi. Speriamo almeno che il nostro clima ‘talebano’ scoraggi i miliziani dell’Isis, non si sa mai dovessero approdare un giorno di questi. Troverebbero di certo molte affinità con il loro pensiero. Anche noi abbiamo i tagliagole; anche da noi c’è chi prende per i fondelli le masse ignoranti, e la “guerra santa” la viviamo quotidianamente nelle periferie abbandonate. Dove i califfi della mafia insegnano ai giovani proseliti il culto del dio denaro.