A quanto pare i rapporti con l’altra sponda del mediterraneo non sono proprio al massimo della cordialità negli ultimi tempi. Lo stanno sperimentando sulla loro pelle gli occupanti di due pescherecci siciliani, bloccati meno di 24 ore fa in acque internazionali dalle autorità egiziane e diretti ad Alessandria d’Egitto.
A bordo delle due imbarcazioni – la Johnatan di Siracusa e l’Albachiara di Cagliari, di stanza però a Riposto, nel Catanese – ci sarebbero una decina di pescatori. Sospesi nell’incertezza di un sequestro apparentemente immotivato, dal momento che, come sottolinea il responsabile regionale dell’associazione marittimi professionali, i pescherecci non si sarebbero trovati in territorio straniero. In queste ore i rapporti con la Farnesina e le istituzioni competenti sono frenetici, nella speranza di una rapida risoluzione.
Non è dato sapere che valore dare, al momento, a una scelta militare del genere. Potrebbe essere una prova di forza; un semplice malinteso o un messaggio politico internazionale. Potrebbero esserci logiche che non conosciamo pienamente. Ma nella giostra dei condizionali e delle formule dubitative speriamo almeno che non manchi una certezza: il pugno di ferro delle nostre autorità contro chi abusa della forza.