L’assedio sanguinario di Parigi si è concluso poco dopo le 18.00 di oggi con tre terroristi morti, una complice in fuga e una ventina di vittime innocenti.
Ma il repulisti dei responsabili dell’eccidio di Charlie Hebdo e il massacro di ostaggi (almeno quattro) all’interno di una drogheria ebraica a Port De Vincennes ha davvero “sterilizzato” il campo da una deriva terroristica mai vista in Francia? I francesi stanno pensando probabilmente questo: siamo veramente al sicuro? Ottantamila soldati sguinzagliati praticamente ovunque dovrebbero essere un segnale forte, ma se si guarda l’altro piatto della bilancia, quattro estremisti islamici hanno tenuto un intero Paese sotto scacco per 45 ore.
Che lo si voglia o no, come accade subito dopo i grandi traumi, questo shock non sarà facile eliminarlo dai ricordi dei parigini. Ora è il momento della solidarietà internazionale ma anche quello dei fatti. L’idea di sicurezza passa soprattutto dall’attenzione dei governi. E il governo francese è inciampato almeno su un aspetto: avrebbe ignorato una informativa dei servizi segreti algerini, che mettevano in guardia sul rischio di un attacco terroristico. La comunicazione sarebbe stata notificata 24 ore prima del massacro di Charlie Hebdo.