Nelle ultime ore, in quel di Palermo è un gran parlare circa il presunto bluff messo in atto dal candidato sindaco Ismaele La Vardera, che i bene informati riferiscono essere “sceso in campo” alle scorse amministrative al solo scopo di realizzare un documentario in collaborazione con la troupe delle Iene di Italia uno.
Praticamente La Vardera avrebbe filmato e registrato i colloqui con gli altri candidati, con personaggi politici e con il suo stesso entourage; avrebbe tenuto all’oscuro i sostenitori e gli organizzatori delle liste che lo hanno sostenuto. Ancora non c’è nulla di ufficiale, si parla di voci autorevoli, e di contro La Vardera non ha smentito la notizia. Chi ha commentato è il mondo politico: da Salvini, che definisce La Vardera “un giullare”, a Fratelli d’Italia, che parla di uno “squallido episodio”.
Sinceramente non conosco il tenore del materiale audio e video nelle mani del giovane Ismaele, e non metto in dubbio le finalità del progetto, come l’impatto che potrebbe avere sul pubblico. Perché la politica, nell’ultimo periodo più che mai, ha il sapore amaro della fiction.