Gli amanti del sesso a pagamento sono notoriamente abituati a tirare fuori dalle tasche i quattrini per qualche ora di evasione, ma a Catania questo genere di svago, almeno fino al 31 dicembre, potrebbe costare decisamente di più.
Già, perché il Comune ha introdotto da ieri, e fino alla fine dell’anno, un autentico “Daspo urbano” che prevede il divieto di frequentare le prostitute in alcune zone delimitate della città, con l’invio direttamente a casa, per chi trasgredisce, di una multa che oscilla dai 200 ai 300 euro. Non varrà la classica scusa dell’“informazione” chiesta per strada dallo “sbadato” automobilista e le prostitute potranno scongiurare la sanzione solo facendo i nomi dei propri sfruttatori.
L’idea potrebbe essere anche buona ma mi chiedo, con un pizzico di ironia, come mai l’ordinanza sia stata circoscritta dal 2 maggio al 31 dicembre. Forse per valutare i risultati ottenuti in sette mesi, forse per dare una speranza futura a chi il sesso lo fa solo se lo compra. Contento lui.