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La sua colpa è quella aver avuto dei rapporti omosessuali con un ventenne. La sua condanna, per mesi, è stata quella di essere ricattato con la minaccia di diffondere in rete dei video girati di nascosto.

E così un 37enne di Pedara (siamo in provincia di Catania), probabilmente all’inizio dubbioso se cedere o meno al tranello e pagare il silenzio dei suoi aguzzini con i 600 euro richiesti, si è convinto a raccontare la disavventura ai carabinieri che hanno messo fine alla storia con l’arresto di due persone, uno dei quali minorenne. Vergogna e ricatto sono parole frequentemente collegate all’arma impropria dei social network, che in un baleno trasformano le debolezze in gogna e le proprie abitudini private in condanne definitive senza processo, anche quando non sussiste alcun reato.

Inutile ricordare che a causa di questi brutali ricatti c’è chi ha visto segnata la propria vita per sempre e chi è arrivato al suicidio: vittima di bulli, di sfruttatori, di ex fidanzati. Il consiglio è quello di non cedere mai ai ricatti, e soprattutto di valutare bene a chi offrire gli scatti della propria intimità.



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