Non è per cavalcare l’onda del populismo ma ammetto che ogni volta che si sente parlare di vitalizi all’Ars non può non sorgere un moto di fastidio. Se non altro per il fatto che, a fronte di interventi concreti attuati da altre Regioni per arginare questa regalìa di denaro agli ex deputati regionali e ai loro familiari (leggasi ‘reversibilità’), in Sicilia si temporeggia.
Ovvio che non conviene a chi possiede un privilegio simile decidere di limitarlo o abolirlo; di contro però si fatica a trovare fondi per i disabili gravi e tante altre emergenze che ogni giorno ci interessano più o meno da vicino. Appena domenica scorsa se ne è parlato all’Arena di Giletti, dove il presidente della Regione si è posto quasi come un commentatore esterno: raccontandosi come ostaggio di forze politiche che decidono di non abolire i privilegi; di coalizioni che frenano il cambiamento e assessori (nominati non si sa da chi) che non hanno vigilato sul reale stato dell’emergenza disabilità.
Una vittima senza colpa, insomma, il nostro Presidente Crocetta. Che però vuole ricandidarsi, e lo fa con onestà. Il suo nuovo movimento si chiama “Ripartesicilia”: evidentemente anche lui sa che in questi anni la Sicilia è rimasta ferma al palo.