Non penso che possa essere facilmente compreso il dolore di un padre o di una madre alla notizia della morte di un figlio. Ancora di più quando il figlio viene ucciso lontano da casa e il suo corpo diviene ‘ostaggio’ delle indagini delle varie procure.
Posso quindi immaginare la rabbia del padre di Pamela Canzonieri - la ragazza uccisa nel novembre scorso in Brasile, da un soggetto strafatto di cocaina – nell’attesa snervante della riconsegna ai famigliari per i funerali. Dopo tre mesi di agonia, finalmente, potrà essere celebrato l’ultimo saluto alla giovane donna. E anche se il responsabile del delitto è stato arrestato dalla polizia brasiliana, il padre di Pamela chiede di andare realmente a fondo nella vicenda; chiede di scoprire se oltre all’ormai noto Patricio Dos Santos, il trafficante che avrebbe ammazzato Pamela per un bacio rifiutato, ci possa essere anche un altro uomo.
Una seconda mano omicida che potrebbe aver sopraffatto una ragazza giovane e scattante, ma non tanto da sfuggire al suo terribile destino.