Uno tra i peggiori risvolti della medaglia del web è che spesso diviene una miniera d’oro per gli sfruttatori senza scrupoli di persone fragili, deboli psicologicamente, a volte malate. Ci sono sciacalli che si limitano (si fa per dire) a ridicolizzare questi personaggi con semplici interviste e altri, come ci racconta la cronaca recente, che addirittura arrivano a forme di vero e proprio abuso.
In Sicilia gli amanti del web conosceranno certamente Maria Di Trapani, nome d’arte della donna che ha acquisito popolarità col programma “stranamuri sicilianu”. Il Tribunale di Marsala dovrà adesso giudicare il conduttore del programma e la sua assistente, accusati di aver tenuto segregata per un mese la donna in condizioni disumane - come espletare i suoi bisogni in una pentola - per poi agghindarla di tutto punto la sera in occasione delle serate. Chiaramente alla povera sventurata non sarebbe toccato nulla dei compensi.
Uno scenario simile mette tristezza e disgusto: perché dietro alla goffaggine di personaggi divenuti star del web a causa dei propri limiti c’è molto spesso un contorno amaro. E i sadici interessi di delinquenti senza scrupoli.
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