Una marea di giovani in fila dall’alba davanti a un negozio della Catania bene, banconote in mano e frenesia nell’aria. È successo ieri. Il motivo è nientepopodimeno che l’acquisto di un paio di scarpe in serie limitata da oltre 200 euro.
Disagi al traffico a parte, perché ovviamente la terza fila è d’obbligo quando bisogna accaparrarsi “l’affare del secolo”, ci sono alcune domande che mi frullano in testa. Vorrei chiedermi quale sia il fine educativo di regalare un accessorio così costoso a tanti ragazzini che non hanno forse nemmeno la barba. E se ce l’hanno è rigorosamente Hipster. Vorrei chiedermi perché tanti giovani d’oggi riescono a trovare un’identità solo dietro le marche o a svegliarsi all’alba solo per sbavare davanti alle vetrine.
Gran parte della mia generazione è cresciuta dignitosamente anche senza serie limitate; con poche scarpe e tante idee nella testa. Non so se sia un bene o un male, ma preferirei cento volte avere un solo paio di scarpe e consumarne la suola per conoscere il mondo, piuttosto che un armadio pieno di modelli da collezione, e non andare da nessuna parte.