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Per circolare sulle autostrade siciliane, non so ancora se serva di più un rosario benedetto o una boccia formato famiglia di antiacido.

Già, perché se da un lato occorre la protezione dell’Altissimo per restare incolumi quando si affrontano gallerie di chilometri completamente al buio e strade colabrodo, dall’altro ti sale la bile a vedere che certe assurdità vengano affrontate con il massimo menefreghismo dagli enti preposti. Se non ci credete, andate a fare un giro sulla A18 Catania-Siracusa: scoprirete l’ebbrezza di percorrere tunnel pericolosamente al buio; di vedere sbandare auto i cui conducenti rimangono spiazzati dal repentino passaggio dalla luce all’oscurità. Succede da mesi, non è roba di una settimana.

Tralascio la condizione di certi segmenti delle autostrade siciliane che sono da terzo mondo pur essendo a pagamento, come il tratto che va da Giardini Naxos a Roccalumera. Queste “possenti” infrastrutture, secondo le previsioni del premier Renzi, dovrebbero andare a braccetto con il ponte sullo Stretto di Messina. A questo punto siano chiari, perché se pensano di costruire il ponte come hanno realizzato le autostrade, tanto vale traghettare a nuoto.



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