Siamo abituati a vedere le volanti della polizia davanti ad esercizi commerciali riconducibili a boss di mafia, un po’ meno quando la “visita” non rappresenta un atto dovuto ma un passaggio a fini commerciali.
Come ha svelato ieri l’edizione palermitana del quotidiano La Repubblica, otto agenti in servizio alle volanti della Questura di Palermo sembra avessero l’abitudine di fare tappa alle quattro del mattino davanti l’azienda di prodotti ittici gestita dal genero del capomafia del quartiere Kalsa. Il motivo è presto spiegato: i poliziotti, peraltro immortalati dalle telecamere piazzate dai carabinieri del nucleo investigativo, facevano la loro breve sosta per acquistare a prezzi irrisori delle cassette di pesce fresco. In un caso addirittura raccomandando un collega.
Va da sé che gli agenti sono sotto procedimento disciplinare e rischiano la sospensione. Va anche detto che l’errore di alcuni non deve coinvolgere l’intero corpo. Ma mafia e polizia vorremmo vederle a braccetto solo durante gli arresti, e preferibilmente senza sconti.