In questi giorni c’è un gran parlare sulle foto privatissime della conduttrice sportiva Diletta Leotta, rubate da qualcuno e prontamente riversate nella palude stagnante del web.
La solita orda moralista non ci risparmia sermoni al vetriolo sulla scelta della giornalista di realizzare quegli scatti provocanti, come se uno dovesse rendere conto al prossimo dell’utilizzo del proprio cellulare. Purtroppo però non c’è limite all’invadenza, e due tette o un culo al vento, tra le pieghe di un sito internet, diventano occasione per gridare allo scandalo.
A giudicare dal numero di sedicenti soggetti casti e puri che circolano su internet, sembra quasi che si possa ben sperare per le future vocazioni. Pregate per noi peccatori, dunque. Noi faremo lo stesso: augurandovi che mai nessuno metta le mani sul rullino fotografico del vostro cellulare.
ASCOLTA L'EDITORIALE