Dal quartiere Cruillas di Palermo a Borgo Nuovo. Dalla lite per i panni stesi e una moglie insultata, alle risse tra gruppi di giovani. L’unico punto di contatto tra le due storie è l’epilogo: un morto sparato, un’altra vittima accoltellata.
In mezzo c’è la legge non scritta di quartieri in cui il diritto penale conta solo prima e dopo una condanna. Ci sono storie di pseudo onore e di degrado; storie di povertà, di arresti domiciliari e di ‘famiglie’ da chiamare in causa per risolvere le questioni spinose. Chi vive in periferia non si stupisce quando ci scappa il morto; a parlare di ‘allarme sociale’ è quasi sempre la società-bene che legge le cronache sui giornali e si interroga sul da farsi, ma solo quando è impossibile non farlo, perché ne parla anche la Tv.
Da domani terrà banco l’emergenza caldo, le spiagge affollate a Mondello o le buche per strada, e tutto sarà dimenticato. Nel frattempo, però, nei quartieri ghetto la vita continuerà a scorrere come sempre: con altri tribunali, altri giudici e sentenze definitive. Perché a Palermo bastano 150 euro per noleggiare una semiautomatica con matricola abrasa.
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