Sacchi della spesa, qualche decina di euro, promesse di assunzioni in strutture sanitarie. Il voto di tanti elettori messinesi, tra il 2012 e il 2013, sarebbe stato ‘barattato’ così. È l’ennesimo scandalo che scuote il capoluogo peloritano, già di per sé bersagliato da inchieste esplosive e gettonopoli varie.